il primo passo verso il Gran Paradiso
Cuore di un territorio ricco di storia, dalle origini del Parco Nazionale alle prime grandi scalate, questa valle custodisce un patrimonio alpino unico. Scopri la sua identità, immergiti nella natura e vivi la montagna nella sua più naturale essenza.
Valsavarenche
La Valsavarenche rappresenta la storia delle ascensioni alla vetta del Gran Paradiso: dal rifugio Emanuele II o dal rifugio Federico Chabod sono partite le più note spedizioni alpinistiche.
Unica valle tutta compresa nel territorio del Parco Nazionale Gran Paradiso, rappresenta quella wilderness che l’uomo cerca nel profondo: angoli incontaminati e pervasi da una natura spesso rigida e severa.
Magica in tutte le stagioni, vera e silenziosa come un tempo, la Valsavaranche è una valle tutta da scoprire.
Parco Nazionale Gran Paradiso
Il Parco Nazionale Gran Paradiso è il parco nazionale più antico d’Italia, istituito il 3 dicembre del 1922, e si trova a cavallo delle regioni Valle d’Aosta e Piemonte, attorno al massiccio del Gran Paradiso. Il Parco si estende su 70.000 ettari di territorio d’alta montagna, tra gli 800 metri di fondovalle e i 4.061 metri della vetta del Gran Paradiso.
Il Parco ha lo scopo di conservare per le generazioni presenti e future gli ecosistemi di rilievo internazionale e nazionale delle sue valli.
Gran Paradiso
Il Gran Paradiso (4061 metri) è la principale montagna del massiccio omonimo, situato nelle Alpi Graie, con la vetta totalmente compresa in Valle d’Aosta, tra i territori dei comuni di Valsavarenche e Cogne.
Uno dei punti di partenza classici per arrivare in vetta al Gran Paradiso è il Rifugio Vittorio Emanuele II, raggiungibile percorrendo un pratico sentiero dalla località Pont, in Valsavarenche.
Meta ideale per l’avviamento all’alpinismo, la cima, raggiungibile con un passaggio facile ma esposto, riserva un finale vertiginoso.
Frequentazione del Parco
Leggi il regolamento di fruizione turistica del Parco o scarica e porta con te il depliant
Cani
La Valsavarenche si trova in un’area protetta, i cani non possono circolare liberamente perché potrebbero incontrare la fauna selvatica che, anche se non direttamente a contatto con l’animale, può subire un forte stress.
Per saperne di più visita la pagina dedicata all’introduzione dei cani nel Parco con le zone e i sentieri in cui è permesso portarli, sempre col guinzaglio, in base al regolamento.
Luoghi di interesse

Centro visitarori: i preziosi predatori

Rovenaud: Acqua e Biodiversità
